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Marini, Marino.

Scultore, pittore e incisore italiano. Compì gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze, sotto la guida di D. Trentacoste. Dedicatosi, fino al 1929, esclusivamente alla pittura e al disegno, le sue opere di questo periodo mostrano una grande attenzione per la luce e per i valori plastici. L'attività scultorea di M. iniziò nel 1930, in pieno clima neorealista, fondandosi sulla ricerca di forme stilizzate, arcaiche. I temi sono il nudo femminile, l'uomo a cavallo e i ritratti, riproposti in infinite soluzioni. Recandosi spesso a Parigi, M. ebbe modo di conoscere De Chirico, Magnelli, De Pisis, Braque, Kandinskij, Picasso. Nel 1940 fu nominato titolare della cattedra di Scultura all'Accademia di Brera. Nel 1950 espose per la prima volta a New York e vi si stabilì per un certo tempo, entrando in contatto con i maggiori artisti statunitensi dell'epoca. In Inghilterra strinse amicizia con Henry Moore. Vinse vari premi fra cui quello della Biennale di Venezia (1952) e il premio Feltrinelli (1954). Eletto accademico di San Luca (1957), fu accolto tre anni dopo nell'Accademia Pontificia. Tra le sue opere scultoree più significative, conservate nelle maggiori gallerie del mondo, ricordiamo: Pomona sdraiata (1935, Milano, Collezione Jesi), Cavaliere (1936, Milano, Collezione Jesi), Ritratto della signora Verga (1936, Bruxelles, Collezione de Lambert), Il miracolo (1943, Milano, Collezione Jesi), Arcangelo (1943, Basilea, Kunsthalle), Ritratto di M.me Hahnloser (1944, Winthertur, Collezione Hahnloser), Cavaliere (1952-53, Zurigo, Collezione W. e N. Bär) (Pistoia 1901 - Forte dei Marmi, Lucca 1980).